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Posts Tagged ‘Steiernes Mer’

Schonfeldspitze (2653 m), la non facile traversata della cima più elevata del gruppo

agosto 27, 2017 2 commenti

Segnata ma non facile e anche esposta (secondo grado) è la via normale della quota più elevata del gruppo. La traduzione maccheronica dovrebbe essere Cima del Campo bello o giù di lì. Dopo l’exploit mattiniero ci dirigiamo verso la cima superando il versante Ovest  per cenge e risalti rocciosi di buon calcare, in un passaggio un po’ più impegnativo dobbiamo anche usare lo spezzone di corda che per eccesso di prudenza abbiamo nello zaino. La vetta, ornata da una pietà scolpita in legno a grandezza naturale, è molto visitata e condividiamo la solita bottiglia di vino che ci siamo portati con i presenti. In discesa seguiamo solo per un breve tratto la via di salita, da una cengia ci spostiamo verso Est con un percorso alternativo più facile verso Est arrivando a una forcella (Buchen?). Dalla base torniamo al rifugio svoltando a sinistra percorrendo un facile vallone in un gratificante ambiente carsico d’alta quota a chiudere l’anello. Ci prendiamo anche qualche goccia di pioggia (la variabilità del meteo rimarrà una costante di questi giorni) e recuperate le nostre masserizie scendiamo a valle. Recuperato i mezzi di trasporto ne lasciamo uno al passo (Dietner Sattel, 1379m) stringendoci nell’altro (in sette!), per il giorno seguente è in progetto una traversata con arrivo proprio qui. Quindi riprendiamo la via per il nostro punto d’appoggio, lo sperimentato gasthof di  Maria Alm che è poi una frazione di Mulbach zum Ochkonig dove ceniamo. La signora è anche proprietaria di un B. e B. nelle vicinanze e si presta a ospitarci anche per una sola notte. Qui combiniamo un mezzo disastro, un’ulteriore bottiglia messa in fresco sotto lo sgocciolio di un lavandino (al quale non funziona il troppo pieno) provoca un allagamento. Siamo rei confessi, la nostra ospite ci assolve dichiarando che come si è bagnato anche si asciugherà.

Steiernes Mer: tre cime prima di colazione

 Il mattino seguente profittando del tempo splendido (e del poco dislivello) andiamo a goderci il levare del sole su questa facile montagna nei pressi del Rifugio. Nessuna difficoltà, sentiero segnalato. Siamo in ballo e ci aggiungiamo in mattinata altre due vette, lo Schonegg (2398m) e il Wurmkopf (2452m) con le stesse caratteristiche.

4 Giorni nel Calcare del Nord: trasferimento dal Friuli al rifugio Riemann sul mare di pietra

Per variare il solito Menu Giulie-Carniche-Dolomiti e con l’ausilio di un vecchio libro di Messner sulle vie ferrate delle Alpi Orientali (e contando sulla conoscenza della lingua tedesca di Ermanno) decidiamo di fare una trasferta ferragostana di qualche giorno sulle montagne di calcare del Salisburghese, quindi oltre i Tauri. Gli aderenti sono parecchi rispetto alla media, al redattore e all’interprete si aggiungono due affiatate coppie di coniugi e una single, la parità fra i sessi è rispettata. Con tragitto prevalentemente autostradale arriviamo alla cittadina di Bischofschofen, qui prendiamo a sinistra (Ovest) la strada per la Dietner Sattel (forcella) e Muhlbach. Ci fermiamo per il pranzo nel villaggio di Maria Alm profittando dell’ospitalità del Gasthof ai margini della strada. La nostra chiassosa tavolata diventa subito la maggiore attrazione del locale mentre degustiamo le generose porzioni della cucina tipica annaffiando il tutto con qualche birra. Così rifocillati riprendiamo il viaggio non senza salutare calorosamente la padrona di casa che rivedremo in seguito. Valichiamo il passo Dientner proseguiamo fino ad Alm dove una strada parzialmente asfaltata sale sulla destra fino a circa 1300m dove si parcheggia. La prossima meta è il rifugio Riemann Haus (2177m) sul margine meridionale dello Steiernes Mer (Mare di pietra), un esteso altopiano carsico  di quota abbastanza elevata. Un sentiero molto pittoresco con qualche attrezzatura  supera intelligentemente la fascia rocciosa che lo difende. L’ambiente, anche se il colore del calcare è diverso ha qualche similitudine con quello del Canin. E’ sera quando chiediamo ospitalità al gestore, ahimè, i posti sono esauriti ma alla fine un giaciglio salta fuori e il personale si dà da fare per accogliere tutti gli affamati clienti. In segno di gratitudine gli offriamo un bicchiere di vino, si sdebita con un giro di grappe. Sentendoci  dei ladri accettiamo il baratto, seguono altri scambi etilculturali. Prima di coricarci usciamo a prendere un po’ d’aria. Senza inquinamento luminoso  il cielo risplende di un’infinità di stelle, un meraviglioso spettacolo un tempo comune anche nella bassa che ricordavo dai tempi dell’infanzia. Prima di commuoversi è meglio andare a letto.