Pietra Pertusa e le Dolomiti Lucane

Al terzo giorno ci dirigiamo verso Est seguendo il corso del Basento e la strada statale 407. Abituati al traffico delle affollate strade del Nordest restiamo stupefatti, per decine di chilometri non incrociamo nessuno,anche l’ondulata verde campagna circostante a magri pascoli di ovini offre al massimo la vista di qualche lontana masseria. La meta odierna prevede la visita al parco regionale delle Dolomiti Lucane, una antica reminescenza delle mie letture giovanili. Dopo il viadotto sul Basento  un raccordo ci invita  sulla destra dove una tortuosa ma  tutto sommato comoda rotabile termina a Pietrapertosa.  Che con i suoi 1088m di quota è il comune più elevato della regione, la sua storia è alquanto travagliata visto che fra le varie dominazioni ci sono stati anche gli arabi. Ma non solo, ci troviamo al centro del gruppo la cui massima quota arriva a circa 1300m nel parco regionale di Gallipoli Cognato. Anche se sarei andato volentieri a cercare qualche rogna  più o meno alpinistica (una gita non è una gita senza vetta) resto ligio ai doveri familiari e vi rinuncio senza troppi rimpianti accontentandomi della visita al simpatico paese il cui  toponimo è dovuto allo stretto valico che si deve superare per arrivarci. La bella vista sulle aguzze cime circostanti e sul dirimpettaio abitato di Castelmezzano sono appaganti come le strette viuzze dell’Arabata, il quartiere saraceno. Ma l’attrazione del luogo è il volo dell’angelo, attaccati a un cavo si attraversa tutto il vallone (che al momento è in chiusura stagionale e comunque non ci interessa). Circa 70 km da Matera, dopo mezza giornata riprendiamo il nostro viaggio.