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Punta di Forcje Diame (1350m), nei recessi più disertati del gruppo

Attualmente agli arresti domiciliari a causa del morbo anche la mia vena poetica si è inaridita ma ci provo comunque. Ci troviamo dunque alle estreme propaggini meridionali del gruppo che qui si affaccia alla valle del Fella, le malelingue sospetteranno che la scelta sia dovuta alla vicinanza dell’ex stazione di Chiusaforte ora adibita principalmente a punto di ristoro per i frequentatori della ciclabile e già sperimentato. Dalla statale Pontebbana dopo il ponte di Peraria svoltiamo a sinistra alle indicazioni per il villaggio di Roveredo, prima di arrivare al simpatico borgo si trovano sulla destra le tabelle indicatrici del nostro percorso. Che rimane  il più lungo e faticoso approccio alla cima principale. Salendo nel bosco di latifoglie al primo bivio si prende il sentiero verso sinistra (Il segnavia è il 450) che passa da un Calvario e sotto una parete rocciosa.  Poco più in alto si trovano un paio di schiarite che ospitano gli stavoli Sacout e Breizi ancora in buone condizioni ma non più adibiti al uso originale e frequentati solo da qualche ostinato valligiano. Traversando per  rigogliosi verdi (l’ambiente è piuttosto selvatico e riservato ai buongustai) si arriva alla base della dorsale della nostra meta che si guadagna dalla cresta Ovest per balze erbose lasciando sulla sinistra la  Muinie (suora in friulano) un ardito pinnacolo. Sorprendentemente la via è anche ben segnalata ma naturalmente non ci sono concorrenti ,è anche un giorno feriale ma non penso che se fosse festivo cambierebbe qualcosa. In discesa si segue lo stesso itinerario, tre ore di salita per mille metri di dislivello.  Il panorama offre le Giulie (Alpi e Prealpi) e i monti di Moggio. In discesa ricalchiamo i nostri passi. Con Sandro e Oscar il 22 Marzo 2018.

 

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