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Archive for Maggio 2010

Cul di Creta 7 maggio 2010

E’ arrivato il monsone in Friuli. Una settimana di pioggia. Arresti domiciliari. Ieri sera fatto mezzanotte alla SAF.
Ma… sorpresa! Il sole di Austerlitz splende oggi sulla bassa friulana. Non oso chiedere quello che mia moglie ha già intuito:  vai fuori dalle balle,  A questa intimazione devo per forza obbedire, quindi scaravento zaino e scarponi in auto e parto, direzione N, mi verrà in mente qualcosa. Evito le Prealpi, tanto là piove sempre, e esco dalla A24 a Tolmezzo, dove naturalmente ci sono più nuvole che bandiere di preghiera in Nepal poi alla volta di Paularo e per il Cason di Lanza (strada chiusa, informa un cartello), ma mi fermo prima, al Cason di Nelut. Per adesso non piove allora parto alla volta di casera Zermula e proseguo per la vecchia mulattiera della Grande Guerra (è mantenuta che neanche gli Incas lavoravano meglio), con il proposito che, alla prima goccia faccio dietrofront. Cammina cammina mi porto abbastanza in alto e arrivo alla base del Cul di Creta quando incomincia a nevicare, era già un pò che camminavo su un leggero strato, ma oramai. Abbandono la via maestra e salgo a sinistra e con qualche zig-zag arrivo all’ometto di vetta, visibilità nulla ma ambiente assai remunerativo per meno di due ore di salita… Breve sosta e ridiscendo fermandomi per prendere i provvedimenti del caso quando la neve si butta in pioggia, una mallboro e giù. Recupero anche in discesa un teschio di capriolo che sgnacco nello zaino. Mi fermo alla casera, dove oltre alle capre e vacche trovo anche il malgaro che gentilmente mi offre un taglio e, dopo esserci confidati i nostri rispettivi problemi e soddisfazioni e maledetto governo e istituzioni varie rientro alla macchina, un cambio integrale di vestiario e a casa.

La frazione di Dierico
Casera Zermula

Orecchia d

La Mulattiera Militare

Cima  Cul di Creta gr.Zermula (Carniche)

Foto di Vetta

larice

Cul di Creta 2

Ramo di faggio

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Creta di Collinetta – Una nevosa salita da solo

Nessun compagno oggi. Giornata promettente. Anche senza sveglia riesco a partire alle 8.30. Fra le cime papabili (e che mancano ancora nell’elenco) c’è la cima intitolata. Cosi’ mi porto al passo M.Croce  e parto allegramente alla volta della Cresta verde (sentiero segnalato), qualche tratto di neve in alto. Arrivato, oltre a ammirare il panorama, scruto verso il versante della C.C. e la prosecuzione mi sembra alquanto ardita: un traverso su neve ripida mi aspetta, poi una rampa di neve esposta copre la mullattiera bellica. Dopo qualche esitazione parto, si può sempre tornare indietro, sguaino la picozza sul pendio che diventa piuttosto ripido e affronto anche la rampa
che porta a un caratteristico passaggio fra due quinte di roccia . Oltre questo la vecchia strada fa alcuni tornanti in salita che sono però un pendio di neve sopra un precipizio. Con le dovute cautele lo supero, in seguito il percorso migliora: si cammina sull’orlo del sentiero, quasi sempre sgombro di neve (ma è il quasi che fa la differenza), fino a quando, oltre a vedere un’aquila che plana sopra di me e che riesco a immortalare in una pessima ma riconoscibile foto, vedo una croce che si staglia contro un cielo blu che più non si può. Salgo allora diritto per il nevoso pendio, che ne ho piene le scatole di pendii arrivando sulla cima est accolto da un fresco venticello. Dopo una breve sosta, rimando la merenda a quando sarò fuori dalle rogne e ridiscendo più o meno per la via di salita che nel frattempo la neve e smollata e dà meno affidamento. Arrivato alle due quinte scendo la rampa e poi evitando il traverso mi calo sulla verticale guadagnando in adrenalina e sull’orario. Arrivato fra i fiorellini che costellano i prati sopra il sentiero mi concedo una birra, che previdentemente avevo messo nello zaino, e estremo lusso, mi fumo anche un “spagnolet” per festeggiare lo scampato periglio. Il resto della discesa è senza storia: la giornata è calda,
il tempo è sicuro, la giornata è lunga. Ho impiegato 3 ore in salita comprese le soste, la discesa non so.

P.S. Voglio fare i miei complimenti alle persone che sono salite in cima con le cjaspe (o almeno cosi’ affermano), io con tanto di picozza ho visto i sorci verdi.

La Creta di Collinetta da Passo M.Croce C.

Tabelle

Cresta Verde, resti della grande guerra

Fioritura sulla Cresta Verde

La Creta di Collina
Creta Verde dopo il Traverso

In Vetta

Cima O e c.Collina dalla cima E

I pendii per accedere

Il Crostis d. Cresta V.

L

Dopo il periglio. si ammira la fioritura

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