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Cima di Camp (1671 m), un’invernale a Sud del Vaiont

Fra Erto e Casso in alta Valcellina un ponte sul Vajont consente il passaggio alla riva meridionale del lago dove lasciamo il mezzo, la strada con il fondo ghiacciato sconsiglia ulteriori velleità. Il remoto villaggio di Pinedo è il primo che si incontra proseguendo e poco prima inizia la nostra gita a circa 750m di quota. E’ il 3  di Gennaio  e con il termometro che segna  -10 non c’è un’anima  in giro anche se il cielo resta azzurro, il compagno è il fido Ermanno che per un giorno sacrifica gli sci. Ci incamminiamo su una strada forestale che la nevicata del giorno precedente ha ricoperto di un insidioso strato di ghiaccio che ci  costringe a calzare i  ramponi, peccato che ci troviamo all’ombra. Passando nei pressi delle Case Liron andiamo avanti sulla carrareccia che porta al rifugio Casera Ditta,la abbandoniamo seguendo i segni sulla destra che alzandosi nella faggeta riescono a una cappella poco sotto la forcella Col de Pin, alla sua destra si indovina la nostra destinazione. Che si raggiunge salendo fra i faggi prima alla cresta senza via obbligata e poi sul filo al punto culminante che precipita ostico verso la valle del Piave e il Cadore.  La veduta spazia sulle  Dolomiti di Zoldo, più vicini il bacino del Vajont con il Duranno e la Cima dei Preti mentre A Sud ci sovrastano le micidiali pareti N del Col Nudo e dei suoi satelliti. In discesa si potrebbe anche passare dal rifugio allungando il percorso ma per la corta giornata invernale preferiamo ripercorrere la strada conosciuta. 5 ore e mezza in tutto, dislivello sui 900m.

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