Monte Sernio, l’inverno di una volta
La normale del Sernio m 2187 è quotata di 1°, non ha passaggi esposti ma è comunque piuttosto faticosa, considerando le pur modeste perdite di quota dal Foran da la Gjaline e da Forca Nuviernulis il dislivello è di 1500 m, la mia prima salita di trent’anni l’ho fatta assieme alla mia compagna di vita con l’entusiasmo dei neofiti, stupendoci per le fioriture e il panorama. Qualche anno dopo e nel pieno delle forze decido con l’amico Nino di provarci fra Natale e Capodanno, niente di meglio per smaltire grassi e trigliceridi accumulati nei bagordi natalizi, in auto da Moggio lungo la val’Aupa saliamo a Bevorchians, qui a sin. fino al parcheggio delle case Nanghez a circa 700 m. Il giorno non è dei migliori, un pallido sole velato ci accompagnerà durante la gita, poco dopo la partenza incontriamo la prima neve che non ci disturba fino al rifugio Grauzaria, poi sono dolori, salendo al Foran da la Gjaline ci alterniamo al comando sprofondando abbondantemente. Arrivati alla forcella in luogo della Forca Nuviernulis miriamo a quella fra la Torre omonima e la Torre Ivano illudendoci di risparmiare un poco di dislivello, dopo inani lotte ci arriviamo, poco sotto passa la via normale, qui la qualità del manto nevoso è migliore, forse ce lo diciamo a conforto reciproco, anche se i segni appaiono solo a tratti riusciamo a rintracciarla, per di più avvistiamo più in basso un altro sconsiderato alpinista, il che ci galvanizza, non siamo più soli. Per arrivare in vetta ci mettiamo quattro ore e tre quarti, poco lontani dal tempo estivo, dopo una frettolosa sosta ripartiamo, un saluto al nostro inseguitore , in discesa passiamo dalla Forca Nuviernulis e arrancando penosamente risaliamo a quella della Gjaline, ora è tutto in discesa. Da questa tiriamo diritto, il sentiero, ai tempi poco segnato non si vede, riusciamo a passare dalle parti del rifugio senza neanche vederlo e solo più in basso ritroviamo il sentiero. Alla casera Flop il cielo si è fatto sereno offrendoci un tramonto rosseggiante sul Cavallo di Pontebba e alle scarse luci del crepuscolo ritroviamo la vettura. 28 Dicembre 1987, con lo scomparso Nino Lucardi.