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Sorapis 3205 m, via Grohmann-Lacedelli-Dimai (via normale), passaggi di II e uno di III-

Per celebrare il centesimo post (in verità 102, contabilizzando i due spariti) ho rispolverata una salita d’annata su una delle maggiori Cattedrali Dolomitiche anche se fatta con abbigliamento poco rispettoso e più adatto a un’un uscita balneare. Consultando il mio libretto, vedo che sono stato piuttosto laconico, visto che oltre ai nomi dei partecipanti me la sono cavata con due righe, ma veniamo all’oggetto della salita. Era il 7 agosto, la gita è sta fatta in giornata da Udine, quindi partenza molto mattiniera, auto a pieno carico (cinque i partecipanti), siamo saliti in val D’Ansiei e dal paesotto di San Vito, fra Tai di Cadore e Cortina, e da questo con una stradina fino al rifugio Scotter-Palatini, 1580 m, parcheggio (pare che attualmente in alta stagione la strada sia chiusa, quindi obbligatoriamente bisogna usare la seggiovia con le conseguenti limitazioni di tempo). Con tempo splendido e molto caldo partiamo verso sinistra per salire in breve al rifugio San Marco 1823 m e poi alla forcella Grande 2255 m, sempre su sentiero segnalato che prosegue fino al Bivacco Slataper a 2600 m, poco più in alto del nostro itinerario ma che vale la deviazione (noi l’abbiamo fatta). Ora non voglio annoiare il lettore nè scopiazzare dal “Grande libro delle vie normali” di Gino Buscaini e Silvia Metzeltin ed. Zanichelli che abbiamo usato (affidabile e precisa), la via è comunque orientata da segni rossi e ci abbiamo messo quattro ore e mezza, la corda in salita non è sta usata, in discesa nel camino iniziale. In discesa abbiamo fatto una sosta al bivacco, dopodichè sul sentiero verso il rifugio ci siamo presi un piovasco sulla groppa per raffreddare gli allora bollenti spiriti.

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