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Le Crode del Mezzodì 2394 m, via comune da Transacqua, I

Sono finalmente arrivato alla fine del faticoso lavoro di reinserimento delle foto che erano sparite trasferendo i post da splinder e posso continuare ad aggiornare il sito.

Il gruppo dei Brentoni

Si trova completamente in Veneto fra le valli del Piave, la val Frison,  l’altopiano di Casera Razzo e la Val Piova, con varie cime appetibili, da E verso O le principali sono il Cornon, il Brentoni , la Cresta Castellati, il Pupera Valgrande e il Crissin che si esaurisce sopra Laggio con il Tudaio e il suo forte. La diramazione che si spinge verso S. Stefano ha come rilievo maggiore la cima in oggetto.

Il Monte Col 2079 m, 23 ottobre 2010

Da Sappada scendiamo a S. Stefano e al principio del paese svoltiamo a sin. valicando il ponte sul Piave che porta alla frazione di Transacqua, 911 m e qui si parcheggia. All’estremità Sud del paese passando accanto a una fontana, c’è anche la tabella, fra alte erbe inizia il nostro sentiero che dopo alcuni metri entra nel bosco e si perde fra tracce di trattori e disboscamenti vari, per ritrovarlo occorre stare piuttosto a sinistra, noi lo ritroveremo più in alto. La giornata non è delle migliori, con foschie e nubi varie che invitano a stare accanto al fuoco, più in alto si attraversa una forestale (qui si potrebbe, avendo il permesso, arrivare in auto) e continua a salire abbastanza ripidamente, un traverso arriva a un canale roccioso attrezzato con un cavo e dei gradini artificiali, comunque facile, si passa accanto a una sorgente per uscire alla dorsale di Pra Grande ove si incomincia a calpestare la prima neve,  con varie indicazioni e dove poco più in basso subito a S (val Grande)  si trova una costruzione adibita a ricovero. Noi continuiamo a salire a sinistra su una dorsale alberata che poco oltre diventa a mughi, ora    la situazione, come il cielo si fa oltremodo grigia precludendo la salita  alle Crode del Mezzodì. Dal punto più alto scendiamo alcuni metri a destra e saliamo ancora brevemente su una cresta erbosa con qualche macchia di mughi fino al limite delle rocce affondando nella neve. Dopo un consulto e una sosta depenniamo per oggi la cima maggiore e facciamo dietrofront. Sul punto dove abbiamo deviato a destra una traccia fra i mughi conduce in breve a uno spiazzo con un bel panorama sul Comelico e le sue Montagne: appunto il Monte Col. Scendiamo lungo lo stesso percorso.

Crode del Mezzodì 2394 m, 10 luglio 2011, primo grado

Situata a S di Santo Stefano, da cui il nome, è un monte molto frastagliata con numerose cime rocciose visitata piuttosto raramente visto il dislivello e la scarsità di segnalazioni. In una giornata piuttosto afosa ripercorriamo il sentiero della precedente visita fino al Col e riprendiamo la cresta. Alla fine del tratto erboso ci si porta sottocresta in versante O per salire una scarpata detritica e rocciosa alquanto esposta poi si riesce nuovamente in cresta uscendo alla cima Sud, 2363 m. Da questa si prosegue brevemente ancora in cresta ma da un intaglio si attraversa in versante E (possibile anche rimanere sul filo, arrampicando su rocce di dubbia qualità), riuscendo alla dorsale, ora più coricata che senza problemi esce sulla cima ricoperta di ghiaie. La via è, seppur scarsamente, segnalata e di orientamento evidente, basta seguire i passi più facili,  riguardo alle difficoltà, la signorina che mi accompagnava non ha fatto una piega, mentre il compagno ha dichiarato di aver perso in adrenalina solo una quindicina di giorni di vita, dal che ho dedotto che sono modeste.

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