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Torre dei Sabbioni 2531 m

Antonio Berti divise l’alpinismo dolomitico in tre fasi, nel primo vennero le salite alle grandi cime, poi la salita alle cime minori e infine quello delle scalate alla ricerca di difficoltà sempre più elevate. Nel 1877 la guida di S. Vito di Cadore Luigi Cesaletti con la sua via a questa torre fu colui che dette il là alla seconda maniera. Il percorso, ancora oggi classificato di terzo grado (il passaggio del sasso incastrato nel camino, di IV, è causato da una frana) è diventato la via normale. Il posto dove si trova la cima, la Forcella Grande, confine fra il Sorapis e le Marmarole, è uno dei più affascinanti delle Dolomiti ma nonostante questo e la vicinanza a rifugi non è tuttavia molto frequentato. In un precedente tentativo eravamo stati respinti dal maltempo, ci riproviamo un paio d’anni dopo. Saliamo da S. Vito con la stradina fino al parcheggio del rifugio Scotter. Ora pedibus calcantibus verso sinistra passiamo dal vecchio rifugio  San Marco e in un paio d’ore siamo alla base del nostro  bel campanile, qui ci dividiamo, mentre gli altri due compagni salgono alla forcella Grande per aggirare la Torre e fare la normale, il sottoscritto e il famigerato Mauro, pluricitato in altri post, decidono di salire dal basamento il versante SO che dopo un marcio passaggio di rocce rosse sale in una parete piuttosto difficile ma logica (forse è la via De Polo Fornasier?, ancor oggi il dilemma mi tormenta), senza chiodi e martello con adrenalina a pacchi e con varie sicure a spalla, alla fine ci raccordiamo alla Cesaletti , superiamo il camino con masso incastrato e la fotogenica cengia fino allo spigolo Sud.  A completamento del collage usciamo in cima per questo, su splendide placche (è la via De Perini). Ritrovati i compagni scendiamo con qualche corda doppia all’intaglio della via comune e alle tracce di sentiero.  Il tempo piuttosto afoso della giornata, che ha tenuto finora, ci sorprende con un temporale. Circa 300 m di dislivello dall’attacco, 2.30 ore la salita, difficoltà max. 4° con un passaggio più difficile, 22 settembre 1991

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