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Monte S. Martino 987 m – una gita spirituale ma anche enogastronomica

Due anni fa assieme all’amico BB e alla sua compagna mi sono aggregato alla gita di primavera del FAI condotta sapientemente da Renzo Paganello  rinunciando per una volta alla consueta lotta con l’alpe e pure alla fatica di trovare un itinerario possibilmente nuovo e rintracciarlo sul terreno. Il punto di ritrovo è sul piazzale della chiesa di Cepletischis poco a lato della strada per il Matajur da dove il gruppo piuttosto numeroso si avvia in discesa su una strada asfaltata che valica il torrente per risalire sull’altra riva fino al passo di S. Martino (fino a qui anche in auto) mentre il nostro mentore è prodigo di spiegazioni tanto sui resti militari che sulla vita degli antichi valligiani. Dalla sella una mulattiera si alza a sinistra su una placida dorsale nel bosco fra belle fioriture, esce a una radura per continuare poi sempre a manca sotto dei dirupi fino alla bella chiesa restaurata di San Martino, la rocciosa cimetta è poco più in alto e si raggiunge in pochi minuti. La discesa si sviluppa nel versante opposto, l’ambiente qui è abbastanza inselvatichito, ci sono solo pochi resti di antichi stavoli e fa un po’ di tristezza vedere tutto questo abbandono, all’inizio bisogna fare attenzione ai segni poi la traccia diviene più evidente e porta a un ponticello su un torrente da dove la vista si apre sulla bella borgata di Polava nota per il suo monastero buddista, meta finale del giro,  situato nel più vasto e ben ristrutturato edificio del paese. Qui il capogita ci ha prenotata una visita all’edificio di culto, fuori ci dà il benvenuto un’altare con bandierine di preghiera, per accedere invece all’interno ci si deve levare le scarpe, non ci sono sedie e ci accomodiamo più o meno scomodamente su dei cuscini e qualcuno pratico degli usi assume la posizione del loto (mi pare si chiami così), il responsabile del tempio cerca di spiegarci la filosofia Buddista abbastanza aliena dalla nostra mentalità, comunque la la sala sgargiante di colori è suggestiva, per di più qui soggiorna come ministro del culto un autentico Lama tibetano. Alla fine della visita i soliti raccomandati (due austriaci più lo scrivente con i suoi amici) vengono invitati nella casa che Renzo qui possiede, dopo i beni immateriali è il momento di pensare al corpo, due bottiglie di Cabernet con polenta e salame provvedono alla bisogna. Risaliamo su asfalto a Cepletischis, ai bordi della strada sono parcheggiati SUV e auto di grossa cilindrata presumibilmente appartenenti ai fedeli.

1 Cepletischis, il punto di partenza

2 La forra del torrente

3 La guida nell'espletamento delle sue funzioni

4 Fior di Stecco

5 Polmonaria

6 Campanellini

7 Pervinche

8 Tabella al passo

9 Il sentiero sulla dorsale

10 Fioritura di Crochi

11 La radura

12 La trattorabile sotto il versante roccioso

13 L'arrivo a San Martino

14 La Cima rocciosa

15 Con i due amici

16 Panorama velato sui borghi delle valli

17 Violis dal Mus

18 Elleboro

19 Discesa a Polava

20 Polava

21 Polava

22 Preparativi all'ingresso

23 Il Tempio

24 Il Lama, la Guida e BB

25 Tutto finisce a tarallucci e vino