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Monte Kal 2001 m, fra la Valle dell’Isonzo e il lago di Bohinj

La Domenica precedente un tentativo al Resettum era naufragato nella neve alta, dopo una settimana si decide di cambiare decisamente trasferendoci nelle Giulie Orientali. Per l’ennesima volta risaliamo la valle dell’Isonzo fino a Soca (Sonzia), all’estremità nord del paese varchiamo il fiume con un ponte su una gola entrando nella valle del torrente Vrsnik percorsa da una strada che si alza dapprima in riva sinistra, con un ponte si passa sul lato opposto dove diventa più tortuosa, poco oltre un secondo ponte presso alcuni casolari (tabella con indicazioni, circa 750 m) è ora di parcheggiare. La prosecuzione è su mulattiera nel bosco a momenti ridotta a sentiero diretta alla abbandonata malga Za Skali 1516 m ai margini occidentali della Lepa Komna, un altopiano carsico con cocuzzoli e doline fra mughi e pochi stentati abeti e larici. Già ben prima della malga incontriamo la neve e nell’ultimo tratto il sentiero, che non è molto segnato, sparisce sotto di essa e lo perdiamo ma o per fortuna o capacità ci arriviamo senza perdite di tempo… per contro la neve sostiene bene, di tracce non ce ne sono ma il luogo è un labirinto, procediamo in direzione Est cercando di evitare gli avvallamenti, guai a essere qui sorpresi dalla nebbia. La costanza viene premiata e arriviamo alla Mala Vrata (Piccola Porta) 1855 m, una sella spartiacque fra l’Adriatico e il Mar Nero e confine fra il gruppo del Tricorno e il Monte Nero. Risulta anche un privilegiato punto panoramico e il socio Sandro si dichiara appagato, però poco più a Nord adocchio un rilievo comprendente due sommità vicine che carta alla mano risulta essere la cima intitolata. E’ una sirena alla quale non posso resistere, delego al compagno la custodia della bottiglia di Tocai che si è portato quassù e riparto. La salita è facile, un canale e pendii di neve moderatamente ripidi conducono prima alla cima più bassa e poi in vetta. Incontro anche degli sloveni che arrivano dal versante del lago dove un rifugio è aperto tutto l’anno. La vista spazia ancora più ampiamente ma è giunta l’ora che volge al desio, torno da Sandro e ci dividiamo equamente la “verie” prima di scendere. Prima settimana di Marzo.

1 Ingresso alla Komna con la Lansevizza

2 Dalla malga Za Skalo verso il Canin

3 Za Skalo

4 Tracce

5 Povero vecchio larice

6 Il monte Kal

7 I monti di Bohinj

8 Mala Vrata

9 Tele sui monti di Bohinj

10 Montasio e Jof Fuart

11 Sosta alla Mala Vrata

12 Partenza verso il Kal

13 Dall'anticima - sopra la Valle dei Sette Laghi il Tricorno

14 Il Monte Nero e il Kal dall'anticima

15 In cima

16 Il Gruppo del Tricorno

17 Al ritorno vista sulle Giulie Occ.

18 Il Bavski Grintavec

19 Rientro alla base

20 Casolari all'inizio dell'itinerario

21 Il torrente Vrsinik dal parcheggio

  1. Maggio 14, 2013 alle 11:08 PM

    Ben scritto, bellissime foto, grazie!

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