La più meridionale delle Cime Centenere, circa 2150 m
Il crestone delle Cime Centenere ha origine alla Forcella del Duranno per continuare verso Sud fino alla sella senza nome con i Campanoz (dei quali ho già scritto in un precedente articoletto) con varie elevazioni di interesse panoramico, la quota 2150 è una delle più vicine al Passo di S. Osvaldo fra Cimolais ed Erto. Per la nostra salita il punto di partenza è poco prima, a circa 800 m di quota nel versante Cimoliano all’inizio del sentiero segnalato di Forcella Lodina che viene poi tralasciato per traversare a sinistra (Ovest) prima sugli erti prati della Garofola e a seguire gli ancora più ripidi pendii delle Pale Carnere mirando alla selletta fra i già citati Campanoz e la nostra cresta, il percorso senza tracce è piuttosto faticoso tanto che la componente femminile decide di aspettarci qui, il terzetto si riduce a una coppia. Non è una giornata delle migliori, il cielo grigio e il clima freddo non invita a grandi imprese. Dall’intaglio si continua più agevolmente sulla cresta erbosa fino a che la strada è sbarrata da un risalto piuttosto arcigno, con un astuta traversata a sinistra però si entra in un fotogenico corridoio fra quinte calcaree dove si avanza su neve ghiacciata. Se ne esce verso destra arrampicando i pochi metri di una paretina che riportano nuovamente alle cresta, ora parzialmente innevata, poco oltre rinveniamo il consueto mucchio di sassi che contrassegna la disertata cimetta. Torniamo sui nostri passi alla forcellina per recuperare l’angustiata compagna dell’amico salvandola dal congelamento, da qui ci caliamo in versante Est piuttosto facilmente alla Busa dei Vediei, con qualche traversia fra cespugli e massi agguantiamo il sentiero con i segni proveniente da Forcella Lodina e da questa al parcheggio. Dislivello quasi 1400 metri, sette ore nel dicembre 2007.