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Avanza 2481 m, l’anello con la prima neve dell’autunno

Anche una montagna facile può regalare ambienti e paesaggi irripetibili, tale è stata molti anni fa la prima volta su questa cima, l’unica fra le maggiori del gruppo del Peralba raggiungibile senza alcuna difficoltà. Nonostante il tempo pessimo in pianura i due compagni sono puntuali all’appuntamento, a quei tempi alle previsioni erano un’opzione poco richiesta, salendo verso Sappada siamo confortati da schiarite sempre più ampie, da Cima saliamo in Val Sesis per parcheggiare al bivio con la forestale per la casera di Casa Vecchia. L’impatto con il clima esterno è devastante, all’ombra fa un freddo boia però il paesaggio è incantevole, al rosso dei larici si contrappone il bianco smagliante della neve fresca, più in alto le pareti d’argento sono striate dalle righe nere dell’acqua di fusione. L’avvio è sulla strada poi a destra si prende il sentiero con il numero 173, dapprima incerto nel bosco ma in seguito più evidente sul terreno aperto, sale poi alla base delle pareti. Poco sotto il Passo dei Cacciatori al bivio scegliamo la traccia di destra che sale al passo delle Genziane quindi la cengia che corre un po’ esposta sotto la Cima delle Batterie, il tratto più impegnativo della salita che non oppone difficoltà, la neve non è poi molta e si trova anche un cavo, una scarpata detritica conduce alla cima. E’ stato un piacere farsi la traccia in solitudine e l’ampissimo panorama non è guastato dalle nuvole in dissolvimento, per non abbandonare di corsa il fantastico mondo alpino al ritorno dal bivio saliamo al Passo dei Cacciatori 2213 m per traversare verso Ovest  sotto le pareti del Chiadenis al passo Sesis 2312 m, purtroppo qui siamo a Nord e di neve ce n’è a iosa, il divertimento muta ben presto in fatica, poi dal valico scendiamo comodamente al rif. Calvi e all’auto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Categorie:Alpi Carniche Tag:
  1. novembre 9, 2012 alle 9:33 am

    Ma siete andati in questi giorni? Non riesco a capire se questa gita qua descritta è di qualche anno fa o più recente. Non reieco neanche capire se i miei commenti vanno letti o meno…. Mandi

  2. novembre 9, 2012 alle 11:04 am

    Caro Colin, li leggo, li leggo e ti ringrazio…questa gita risale all’era paleolitica, da quindici giorni sono fermo oltre che per il tempo per vari acciacchi di stagione. Cordiali saluti Rino

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