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Briceljk, la vetta più alta della Parete di Bretto

La val Coritenza fra il Forte e Bretto è sovrastata da una imponente muraglia rocciosa alta più di 1500 m, in questo versante riservata ai duri e puri dell’alpinismo e raramente salita anche da questi, è la Loska Stena, Parete di Bretto in italiano, sul lato opposto, Val Bausizza-Val Bala, ripidissimi pendii erbosi si alternano a lisce placche rocciose comunque più accessibili ma la mancanza assoluta di punti d’appoggio e di segnaletica oltre ai dislivelli fanno una certa selezione dei pretendenti a queste solitarie vette culminanti appunto con il Briceljk 2347m che ho raggiunto con i due provati compari Nevio e Gigi esattamente cinque anni fa, il 4 novembre 2007. Per l’avvicinamento stradale si prosegue da Plezzo/Bovec sulla strada per il Passo del Predil fino al Forte, subito dopo si svolta a destra entrando in Val Bausizza (Bavsica), la strada si segue fino alla fine alla testata della suddetta valle, conviene parcheggiare presso i primi casolari, circa 700m.

Sulla sinistra delle case una tabella indica la forcella Cez Brezice, la mulattiera che risale la val Bala passa presso le case sparse di Logje poi dai magri pascoli dell’ex malga Bala (nota per i tristi fatti qui avvenuti alla fine dell’ultima guerra) e infine entra più comoda nella faggeta. A circa 1300m presso una sorgente si trova una casa di caccia in legno (chiusa a chiave), è giunta l’ora di abbandonare la traccia principale, ormai ridotta anch’essa a sentiero: pochi metri più in alto a sin. un ometto seminascosto indica un sentierino che attraversa verso O (praticamente si torna indietro, il proseguimento è garantito solo dai radi mucchi di pietra, non è segnato e sale da SE e non da SO contrariamente a quanto descritto in una guida) ed esce dal bosco all’inizio di un largo canale detritico erboso che si risale liberamente, quando si restringe una rampa rocciosa facile (dove incontriamo la prima neve) dà accesso a un largo prato pensile piuttosto inclinato dove la ricreazione finisce. Qui incontriamo un indigeno di ritorno dalla cima che ci viene incontro camminando sulle uova, dopo pochi passi tutto si spiega, il terreno gelato è molto scivoloso e alla fine del pendio attenda un bel salto. In tre disponiamo di una piccozza e tre bastoncini poco utili alla bisogna, i ramponi farebbero molto comodo… ma se è passato lo sloveno…procediamo cautamente fino ad arrivare sul lato O del prato che si esaurisce alla base di un canalino di neve dura, per fortuna è piuttosto breve e ci aiutiamo con le mani sulle rocce che lo limitano. Finisce in cresta, la giornata prima grigia ora risplende al sole, la dorsale è facile e in breve siamo alla consueta stretta di mano finale. In discesa siamo ancora più attenti, alla fine della giornata la Val Bala ci saluta con gli sfavillanti colori dell’autunno. Otto ore.

  1. novembre 4, 2012 alle 9:33 PM

    Troppo bello. Belle foto come sempre, e molto interessante. Mi stimola di andare ad esplorare sti posti sperduti anch’io. Complimenti!! Prossima volta potete anche invitarmi a farvi compagnia. Very nice, keep them coming. Mandi!!!

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